martedì 6 gennaio 2015

GIOCO DI SPECCHI

Gioco di specchi

Peter era un mostro, Peter era grasso, Peter
era scemo, Peter era goffo, Peter balbettava
e Peter inciampava e le ragazze ridevano di
Peter e i ragazzi lo punzecchiavano, e Peter
era costretto a restare a scuola dopo le lezioni
e a Peter cadevano gli occhiali e aveva le scarpe
slacciate e la camicia di fuori e vestiva come non
s'era mai visto e Peter sedeva sempre nell'ultimo
banco con il moccio che gli colava dal naso.

questo succedeva allora. cioè alle elementari e
alle medie, e il tempo passava
e passava e
Peter cambia ogni anno la sua fuoriserie e
ha sempre una ragazza nuova e graziosa e
non porta più gli occhiali ed è dimagrito,
sembra quasi bello comunque certo sicuro di sé,
ha una casa in Messico e una a Hollywood.
Peter commercia in arte e in borsa, parla
tre lingue, ha lo yacht e un jet e inoltre
qualche volta produce dei film.

chi lo conosceva allora non lo conosce
adesso.
è successo
qualcosa, che diavolo
è stato?

e la maggior parte dei fighi di allora
che ancora si vedono in giro
sono deformi, sconfitti, ingloriosi,
idioti, senzacasa, senili o
moribondi.

di rado va come ci aspettiamo che
vada.
per la precisione,
mai.


Charles Bukowski

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