giovedì 8 ottobre 2015

Giochi ogni giorno...

Giochi ogni giorno con la luce dell'universo.
Sottile visitstrice, giungi nel fiore e nell'acqua.
Sei più di questa bianca testina che stringo
come un grapolo tra le mie mani ogni giorno.

A nessuno rassomigli da che ti amo.
Lasciami stenderti tra le ghirlande gialle.
chi scrive il tuo nome a lettere di fumo tra le stelle del sud?
Ah lascia che ricordi come eri allora, quando ancora non esistevi.


Improvvisamente il vento ulula e sbatte la mia finestra chiusa.
Il cielo è una rete colma di pesci cupi.
Qui vengono a finire i venti, tutti.
La pioggia si denuda.

Passano fuggendo gli uccelli.
Il vento. Il vento.
Io posso lottare solamente contro la forza degli uomini.
Il temporale solleva in turbine foglie oscure
e scioglie tutte le barche che iersera s'ancorarono al cielo.

Tu sei qui. Ah tu non fuggi.
Tu mi risponderai fino all'ulitmo grido.
Raggomitolati al mio fianco come se avessi paura.
Tuttavia qualche volta corse un'ombra strana nei tuoi occhi.


Ora, anche ora, piccola mi rechi caprifogli,
ed hai persino i seni profumati.
Mentre il vento triste galoppa uccidendo farfalle
io ti amo, e la mia gioia morde la tua bocca di susina.

Quanto ti sarà costato abituarti a me,
alla mia anima sola e selvaggia, al mio nome che tutti allontanano.
Abbiamo visto ardere tante volte l'astro baciandoci gli occhi
e sulle nostre teste ergersi i crepuscoli in ventagli giranti.

Le mie parole piovvero su di te accarezzandoti.
Ho amato da tempo il tuo corpo di madreperla soleggiata.
Ti credo persino padrona dell'universo.
Ti porterò dalle montagne fiori allegri, copihues,
nocciole oscure, e ceste silvestri di baci.
Voglio fare con te
ciò che la primavera fa con i ciliegi.

Pablo Neruda

martedì 14 luglio 2015

C'E' UNA CERTA INCLINAZIONE DI LUCE

C'e' una certa inclinazione di luce


C'e' una certa inclinazione di luce,
i pomeriggi d'inverno
che opprime,come il peso
di musiche di cattedrale
Una ferita celeste,ci apporta
non ne troviamo cicatrice,
ma una interna differenza,
dove stanno i significati
Nessuno puo' insegnarla altrui
è il sigillo la disperazione
un'imperiale afflizione
inviataci dall'aria
Quando viene,il paesaggio ascolta
le ombre trattengono il fiato
quando va, è come la distanza
nell'aspetto della morte

Emily Dickinson

domenica 1 marzo 2015

GIGI

Gigi
non sono sereno stasera
portami un kocktail di sette colori
come usano a parigi
che mi faccia diventare arcobaleno

Farfa

sabato 28 febbraio 2015

PER QUANTO STA IN TE

PER QUANTO STA IN TE



E se non puoi la vita che desideri
cerca almeno questo
per quanto sta in te: non sciuparla
nel troppo commercio con la gente
con troppe parole in un viavai frenetico.

Non sciuparla portandola in giro
in balìa del quotidiano
gioco balordo degli incontri
e degli inviti,
fino a farne una stucchevole estranea.

Kostantin Kavafis

martedì 20 gennaio 2015

IL TUO CUORE LO PORTO CON ME

Il tuo cuore lo porto con me

Il tuo cuore lo porto con me.
Lo porto nel mio
Non me ne divido mai.
Dove vado io, vieni anche tu, mia amata;
qualsiasi cosa sia fatta da me,
la fai anche tu, mia cara.
Non temo il fato
perché il mio fato sei tu, mia dolce.
Non voglio il mondo, perché il mio,
il più bello, il più vero sei tu.
tu sei quel che luna sempre fu
e quel che un sole sempre canterà sei tu
Questo è il nostro segreto profondo
radice di tutte le radici
germoglio di tutti i germogli
e cielo dei cieli
di un albero chiamato vita,
che cresce più alto
di quanto l'anima spera,
e la mente nasconde.,
Questa è la meraviglia che le stelle separa.
Il tuo cuore lo porto con me,
lo porto nel mio.

Edward Estlin (E. E.) Cummings

sabato 17 gennaio 2015

ELEGIA ALLA NEBBIA

ELEGIA ALLA NEBBIA




Perché queste lunghe parole qui,
adesso, di fronte a Lei ?
Perché il grande tradimento ricorda un canto ?
Colui che più in là del suo occhio non vide
è il sacrificio dello sconnesso specchio,
bianco di preghiere alla Morte
nell’ombra della Nebbia.
Ha accostato la turgida bocca assassina fissando
sul volto il segno cortese di due labbra rugose
che né al sogno né al conforto
Lei mai avrebbe potuto donare …
                        E’ giunta , quindi,
                        la inviolabile presenza del gelo, la Nebbia
                        e nebbia è ancora per te : per te
                        che più in là del tuo occhio non hai creduto
                        finchè il metallo di macchinari oliati
                        passò sul tuo corpo.
Chi sempre cercò la fuga cuoce nel nascosto regno
di un abisso costruito sua eterna dimora.
I fanali delle auto ingoiati, frutti prelibati,
inverno all’Inferno dei giocattoli Democritei,
atomi psichici : la Nebbia li seppellisce
e le mani sanguinano di furia e dolore.
                        La Nebbia ha portato via tutto,
                        anche il poco odio rimasto ;
                        inverno all’Inferno, con le dannate
                        danze degli addormentati sul masochistico diletto
                        di chi ha rifiutato di pensare con una propria mente :
                        il mostro è creato e infierirà sulle carni spogliate
                        angelicamente dalla Nebbia                                     
                        un giorno sulla strada ……..
un omicidio in maschera…………
                        la fuga da un velo che cercavano……
Un’isterica risata, nessuno è più riuscito
a distogliere lo sguardo dal proprio spettro ….
Ancora nebbia attorno a me, a nmoi,
attorno a tutto, a voi altri, ancora e per sempre nebbia.
La notte
sarà sorella del crimine ingenuo,
sorella del pentimento
sciogliendo il sacro Crisma della Rota
con l’invernale spada dell’Inferno.
                       



La nebbia stanotte guida le luci verso di me,
                        incido
                        la parola fine con serafica convinzione.
                        Intanto
                        Tre ragazzi, forse un po’ stanchi,
                        gettano le loro ossa nel maleodore bianco.
E’ la nebbia, la loro signora,
è lei la regina maliziosa, la garrota di anime spente,
si allontana e poi gioca, corrodendo nell’acido l’immaginazione.
NOI !
IO E LA MIA NEBBIA !
Eppure non mi dà fastidio pregare come un lupo la luna,
ma è proprio finito tutto :
le serate al Parco Lambro
a cantare imbevuti di vecchi sogni epilettici
sogni e sogni e sogni e sogni e sogni e sogni di gloria.
                        E’ proprio tutto finito,
                        i segreti peccati d’amore
                        occhi interrogativi nel buio fumoso
                        di una cantina come una prigione,
                        i rimasugli di amicizia lungo un versante
                        che costeggiava la strada principale,
                        storditi dall’ingrato fango sotterraneo…
La corsa finale verso il lido della liberazione
Nebbia tra i mari più melmosi,
e noi a pregare il Dio di un sole lontano…
e fu quella l’ultima notte che servii
la nottambula signora dell’acido :
io, un corvo, Satana con Mike Buongiorno
la morte dipinta sugli occhi
cercando un poco di saliva
per potersi dissetare in quel deserto.

Ultimo solenne sforzo di un traditore ……………..

“          Non m’importa di esser traditore,
            non m’importa se dolor mi rinfacciate,
            la strada a metà s’è tagliata,
            non io, non io ma voi siete coloro che
            più i là del bianco spettro vedrete ….
            Mai più, mai più …. Mai più ?                       “







Milano, Maggio 1978
Dario Vergani
Da "I LETARGHI" 1976-78

martedì 6 gennaio 2015

GIOCO DI SPECCHI

Gioco di specchi

Peter era un mostro, Peter era grasso, Peter
era scemo, Peter era goffo, Peter balbettava
e Peter inciampava e le ragazze ridevano di
Peter e i ragazzi lo punzecchiavano, e Peter
era costretto a restare a scuola dopo le lezioni
e a Peter cadevano gli occhiali e aveva le scarpe
slacciate e la camicia di fuori e vestiva come non
s'era mai visto e Peter sedeva sempre nell'ultimo
banco con il moccio che gli colava dal naso.

questo succedeva allora. cioè alle elementari e
alle medie, e il tempo passava
e passava e
Peter cambia ogni anno la sua fuoriserie e
ha sempre una ragazza nuova e graziosa e
non porta più gli occhiali ed è dimagrito,
sembra quasi bello comunque certo sicuro di sé,
ha una casa in Messico e una a Hollywood.
Peter commercia in arte e in borsa, parla
tre lingue, ha lo yacht e un jet e inoltre
qualche volta produce dei film.

chi lo conosceva allora non lo conosce
adesso.
è successo
qualcosa, che diavolo
è stato?

e la maggior parte dei fighi di allora
che ancora si vedono in giro
sono deformi, sconfitti, ingloriosi,
idioti, senzacasa, senili o
moribondi.

di rado va come ci aspettiamo che
vada.
per la precisione,
mai.


Charles Bukowski

GIGI

Gigi
non sono sereno stasera
portami un kocktail di sette colori
come usano a parigi
che mi faccia diventare arcobaleno
(Farfa)

lunedì 5 gennaio 2015

NOSTALGIA DEL PRESENTE

Nostalgia del presente

In quel preciso momento l'uomo disse:
che cosa non darei per la gioia
di stare al tuo fianco in Islanda
sotto il gran giorno immobile
e condividerlo adesso
come si condivide la musica
o il sapore di un frutto.
In quel preciso momento
l'uomo le stava accanto in Islanda.

Jorge Luis Borges

IL PASSATO

Il Passato

E' una curiosa creatura il passato
Ed a guardarlo in viso
Si può approdare all'estasi
O alla disperazione.

Se qualcuno l'incontra disarmato,
Presto, gli grido, fuggi!
Quelle sue munizioni arrugginite
Possono ancora uccidere!

Emily Dickinson